giovedì 19 gennaio 2012

LO SCOPRIMINIERA DI PRALI

Il nome è suggestivo: “Scopriminiera” (link a http://www.scopriminiera.it) . Si chiama così il progetto di conservazione e valorizzazione di una storia datata due secoli. E' quella dell'estrazione di talco nelle “miniere bianche” di Prali, Vale germanasca, alto Piemonte. Si racconta che a lungo gli abitanti della zona abbiano lavorato sottoterra, 12 ore al giorno, per estrarre rame, grafite, talco. La miniera era la fonte di ricchezza quasi esclusiva, per loro. Le condizioni in cui lavoravano erano proibitive, spesso procedevano per i cunicoli carponi, al buio o con torce che bruciavano l’ossigeno e rendevano l’aria irrespirabile. Quel duro vivere è accuratamente rievocato oggi con lo “Scopriminiera”, un itinerario di visita che si avvale di appositi vagoncini per la visita sotterranea, e che si estende fino ad un apposito museo. Disponibili anche una sala video, l’Archivio Storico delle Miniere e i laboratori per attività didattiche, oltre a “Il Ristoro del Minatore”, bar ristorante. Gli itinerari sono di varia durata, da quello più breve di 2 ore fino ad un programma di un'intera giornata. In rete c'è chi testimonia di una visita da ricordare (link a http://ilricciolo.blogspot.com/2007/08/consigli-per-una-gita-le-miniere-di.html ).
Non avremmo detto tutto delle miniere di talco di Prali, tuttavia, se non specificassimo che esse sono ancora attive. Tutt'oggi vi estrae talco la “Luzenac val Chisone”, branchia locale di una multinazionale, la Luzenac link a http://www.luzenac.com) attiva anche ad Orani, in Sardegna, dove il talco è estratto a cielo aperto. Il processo produttivo, certificato Iso 9002, fa sì che all'ingresso del sito estrattivo sia esposto il referto degli infortuni in miniera: nel 2007 (vedi la foto nelle immagini) uno ciascuno per sito.
Attualmente le sorti della miniera del Valchisone non sono chiare: ad inizio 2008 hanno iniziato a circolare ipotesi di dismissione del sito, conseguenti all'acquisto del 12 per cento del capitale della Rio tinto (azionista di maggioranza della Luzenac) da parte dei cinesi della Chinalco, ed all'opa “ostile” sulla stessa società da parte della BHP billiton.

(22 aprile 2008)

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