giovedì 19 gennaio 2012

SOTTO NAPOLI, SEGUENDO IL MUNACIELLO

In questi tempi di emergenza rifiuti, a volte viene da pensare che forse la parte più sana di Napoli è rimasto proprio quella “sotto”. Non è propriamente così, ma è certo che quella sotterranea è una partenope ricca di suggestione, ignota ai più che visitano la città (e forse anche a molti napoletani?) e sicuramente meritoria di almeno una visita. I punti di “immersione” sono molteplici: ce n'è uno immediatamente di fianco a piazza Plebiscito, con ingresso dal retro di un famoso caffé (il Gambrinus); un'altra da piazza San Gaetano, un'altra ancora in rione Sanità. L'anticamera di quest'ultima è un ambiente in cui fanno bella mostra alcuni reperti di epoca romana, compresa la riproduzione di una tomba.
Poi, s'inizia a scendere: colpisce la vastità degli ambienti sottostanti, ricavati nei secoli di maggior espansione del centro storico, quando il tufo prelevato “sotto” veniva impiegato per costruire palazzi “sopra”. Quegli stessi edifici che, una volta in funzione, attingevano a basso l'acqua necessaria per tutti gli usi domestici. Al corretto funzionamento di questo meccanismo di approvvigionamento erano deputati suggestivi personaggi, i cosiddetti “munacielli” che, oltre a verificare lo scorrimento e la limpidezza delle acque, non disdegnavano di salire in “quota”, attraverso appositi scalini scavati nelle pareti verticali di tufo, per andare ad ispezionare presunti “guasti” all'interno delle abitazioni. Le richieste di soccorso arrivavano perlopiù dalle donne di casa, ben più assidue dei loro mariti nella frequentazione del focolare casalingo: succedeva talvolta che il soggiorno del munaciello andasse oltre la riparazione del guasto...e quando dopo un po' di mesi compariva nel quartiere una gravidanza inattesa si diceva che “sarà stat'o munaciell'”.
La parte più suggestiva dei sotterranei napoletani è probabilmente la visione dei segni lasciati all'epoca dei rifugi. Durante la seconda guerra mondiale infatti questi ambienti sotterranei svolsero in modo straordinario la funzione di salvataggio per migliaia di napoletani, durante i bombardamenti: durante quelle lunghe giornate o nottate, là sotto si faceva di tutto: matrimoni, concepimenti, sante messe... sulle pareti dei sotterranei ci si imbatte così in dichiarazioni d'amore o nella formazione completa della nazionale di calcio dell'epoca, con tanto di disposizione in campo; nonché in disgraziate odi al Duce, ed alle sue illusorie mire. Curioso notare come i gabinetti fossero stati posizionati in serie immediatamente al termine delle scale di ingresso: si dice (e non si dubita) infatti che chi scendeva qua sotto dopo un'allarme antiaereo avesse impellenti bisogni fisiologici.

Maggiori informazioni: Ass.ne Napoli sotterranea – www.napolisotterranea.com.

(25 febbraio 2008)

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