giovedì 19 gennaio 2012

IL 2007 DI CHI E' RIMASTO SOTTO

Il 2007 va in archivio come anno tutt'altro che indolore, per i lavoratori del sottosuolo. Se in Italia non si sono rilevati incidenti mortali, non così può dirsi per il resto del mondo. Drammatiche in particolare le vicende di Cina e Stati uniti, dove hanno perso la vita numerosi minatori. In Cina in particolare si ricordano il dramma di inizio autunno, con l'allagamento di una miniera, quello del 4 dicembre nella provincia di Shanxi con 105 vittime di un sito di estrazione illegale del carbone. Le vittime si sono contate in Cina fino al 31 dicembre, quando 19 persone sono morte a seguito dell'esplosione di un'altra miniera di carbone, nella provincia Helonhjang. Negli Stati uniti ha fatto scalpore l'episodio di agosto: sei uomini, in seguito ad una frana nella miniera di carbone di Hungtinton (Utah), restano bloccati in un anfratto a 450 metri di profondità, dal quale usciranno solo cadaveri. La vicenda negli Stati uniti desta particolare impressione anche perché si trascina per diversi giorni, in cui vari tentativi di salvataggio finiscono uno dopo l'altro a vuoto, tra la rabbia dei familiari esacerbata dai ripetuti ammonimenti andati a voto (il sito minerario era stato in passato multato ben 300 volte per violazione delle norme di sicurezza).
Diversa la sorte dei 300 minatori sudafricani, che in ottobre restano intrappolati per 40 ore in un sito posto un chilometro sotto la superficie: la lotta contro il tempo è in questo caso più fortunata, e tutti i malcapitati escono vivi da una vicenda che, di lì a poco (il 4 dicembre) contribuirà a riportare i 240mila lavoratori del settore in sciopero, per rivendicare migliori condizioni di lavoro, visto che alla data dello sciopero si contavano in 180 le vittime del settore (nel 2006 erano state 200) in un paese che è cruciale per il consumo mondiale di oro, platino ed altri metalli. Quelle stesse salvaguardie che sicuramente mancano ancora a tanti altri minatori sparsi per il mondo, soprattutto se particolarmente giovani: è il caso dei minatori-bambini ancora a lavoro per dieci ore al giorno in Kirghizistan, repubblica caucasica al confine con la Cina, come ha documentato un reportage della Bbc lo scorso agosto.

(10 febraio 2008)

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