giovedì 19 gennaio 2012

MONTECATINI, VISITA CON VISTA

La visita al pubblico attualmente possibile a Montecatini val di Cecina permette di osservare la prima galleria di discensione, ovvero la cosiddetta 'discenderia'. Ed è una visita molto suggestiva: la vista cade a picco lungo una rampa scoscesa, il cui orizzonte si perde in una vera e propria nebbia, a tratti tagliata dallo svolazzio di qualche pipistrello. Gianna Franci racconta che periodicamente un ingegnere incaricato scende tutt'oggi “laggiù”, perlomeno fino al terzo livello, per controllare la consistenza della rete di cunicoli: non può spingersi oltre poiché i livelli sottostanti sono ormai nuovamente allegati da quella falda acquifera le cui acque venivano regolarmente pompate via mentre la miniera era in funzione.

Quando era in attività, la miniera non si fermava mai: 3 turni di 8 ore al giorno per chi scendeva sottoterra, munito di un armamentario di cui era direttamente responsabile e che addirittura doveva portarsi ogni giorno da casa. Per contro, va detto che in 80 anni la miniera non ha mai conosciuto incidenti mortali, e peraltro ben contenute – rispetto ad altri siti – sembrano essere la tracce postume lasciate sui suoi protagonisti, in termini di malattie.

Inizialmente posseduta da due fratelli francesi, la miniera passò negli anni in mano olandese e russa finché, alla fine dell'800, fu fondata la Società Anonima Montecatini: più tardi questa acquisirà, come detto, la Edison, dando vita al noto marchio comune petrolchimico. Figura centrale nella storia del sito è stata quella di Aroldo Schneider, un ingegnere tedesco, il cui busto spicca all'ingresso della miniera (e dell'attuale percorso di visita): non solo per le soluzioni tecniche che egli adottò, quanto per la graduale capacità di coinvolgere la popolazione locale, per lo più contadina ed inizialmente scettica verso l'iniziativa: i primi colpi di piccozza furono dati con appena 4 operai.

La visita al sito minerario (ed al centro di documentazione) costa 5 euro, 3 per i ridotti (tariffe 2010): oltre a tutto quanto si vede 'sotto', merita anche per la splendida e smarginata visuale che si gode sulla Valdicecina dalla sommità della torre Alfredo, spaziando da Volterra, alle omonime saline, a Larderello, fino al mar tirreno nelle giornate chiare. Un'appendice' del percorso guidato che Gianna Franci e le altre guide vi concederanno..se non siete in troppi, troppo rumorosi, se saprete apprezzare il suo pacato e appassionato racconto dell'era del rame, sotto Montecatini.

(5 luglio 2010)

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