martedì 17 gennaio 2012

OTTANTA ANNI DI MINIERE AMIATINE

La Società Anonima Monte Amiata viene fondata nel 1897. Il capitale è sostanzialmente di origine tedesca, e così i suoi dirigenti. E' merito tuttavia di un rabdomante locale, Enrico Serdini, se dopo anni di vane ricerche, il direttore Friedrich Amman riesce finalmente ad imbattersi in una vena di cinabro. E' quello l'inizio di un'era di mastodontica espansione, durate la quale vengono costruiti non solo forni, edifici, bacini artificiali, ma anche case, per le migliaia di minatori che nel periodo di massimo fulgore lavoreranno contemporaneamente nelle miniere; un ospedale per curarli, perfino uno stabilimento termale a loro dedicato.
La salute, del resto, diverrà col tempo un risvolto negativo pesante dell'era mercuriale sull'Amiata. Tra apertura e chiusura delle miniere i morti saranno 61, ma numerosi saranno i colleghi perseguitati dalla silicosi o dall'idrargirismo. La discesa della china, per le miniere amiatine, comincia dopo la 2^ guerra mondiale. Nel 1959, contro le prime minacce concrete di chiusura, 200 minatori occupano le gallerie per 24 giorni, uscendone poi malfermi e semiciechi. La decrescita della domanda, e la maggior consapevolezza degli effetti collaterali per la salute, determina il declino definitivo all'inizio degli anni '70. Solo la miniera del Siele, restò aperta fino al 1976.

(28 dicembre 2007)

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